Aspettando il Museo delle Mummie di Roccapelago

Il cerchio di pietre pareva proteggerli come il grembo di una madre. E in effetti una donna di circa 30 anni, con due neonati appoggiati sul ventre, era al centro di questo fiore di morti, i cui petali erano i corpi di almeno 70 bambini.
La ricostruzione dell'incredibile sepoltura di infanti rinvenuta nel 2011 nella cripta della Chiesa di Roccapelago è stata il fulcro di una serie di attività di promozione, ricerca e studio del nascente Museo delle Mummie di Roccapelago che, seppure a regime ridotto, continueranno fino al giorno dell'inaugurazione previsto per fine maggio-inizi giugno 2015.
Nell'estate 2014 circa 3500 visitatori hanno visitato la cripta con le mummie e assistito all’allestimento della sepoltura dei bambini curata dall’archeoantropologa Vania Milani, conservatrice del nascente museo.
Il 19 ottobre 2014 si sono concluse le attività di Censimento dei tessuti e delle testimonianze materiali custodite nella famiglie frignanesi “La comunità, i suoi vestiti e le sue radici” che hanno consentito di recuperare importanti documenti relativi al costume e alla tessitura, stabilendo un legame tra le vesti indossate dalle mummie e i costumi locali fino all’inizio del ‘900.
Nel weekend del 27-28 settembre 2014, all’interno della cripta sono stati effettuati nuovi microprelievi alle mummie. L’equipe di ricercatori (Elisabetta Cilli, Sara De Fanti, Mirko Traversari, Maria Francesca Viola) ha prelevato campioni di tessuto intestinale da destinare all’analisi del microbiota, più un set di tessuti per controllo (pelle, muscolo e tessile). È risaputo che esiste una stretta correlazione tra la composizione del microbiota intestinale, le abitudini alimentari di un individuo e il suo stato di salute. Il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nel prevenire la colonizzazione di agenti patogeni e prende parte a numerosi processi metabolici utili per il mantenimento della salute umana. L'analisi della composizione batterica intestinale rappresenta un approccio innovativo rispetto ai metodi classici etno-antropologici, di dedurre informazioni sulle abitudini alimentari, stile di vita e le condizioni di salute di antiche popolazioni, così come la struttura degli ecosistemi microbici umani del passato, che la sola analisi antropologica non può completamente indagare.
La sofisticata analisi molecolare è svolta in collaborazione con il Laboratorio di Antropologia e Laboratorio di Antropologia Genetica, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna diretti dal prof. Giorgio Gruppioni, il Laboratorio di Antropologia Molecolare e Centre for Genome Biology, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali, Università di Bologna diretto dalla prof.ssa Donata Luiselli e il Research and Innovation Centre - Fondazione Edmund Mach di Trento.
Le operazioni di prelievo non solo non hanno interferito con la regolare apertura del museo, ma anzi i ricercatori hanno operato nella cripta sotto gli occhi curiosi di numerosi visitatori e con la supervisione del Conservatore del Museo delle Mummie, Vania Milani.
Le mummie hanno anche attirato l'interesse dell’MCE, Movimento Cooperazione Educativa, che sarà presente a Roccapelago con docenti e studenti dell’università di Firenze per attività formative del corpo docente.

Per info su visite e orari: roccapelago@gmail.com
0536 71890 (Enzo Ferroni, Presidente Associazione Pro Rocca)
334 3470940 (prof.ssa Rachele Merola)
in caso di mancata reperibilità chiamare il Comune di Pievepelago 0536 71322 (interno 14)

Per guide antropologiche e prenotazioni eventi:
Vania Milani (Archeoantropologa e Conservatrice Museale) (+39) 339 2395308

Gli orari di apertura indicativi forniti dalla conservatrice museale sono al momento i seguenti:
Da ottobre a maggio, tutti i sabati dalle 15 alle 17
Mesi di giugno, luglio e settembre, sabato e domenica dalle 16 alle 19
Agosto, tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19


Nell'estate 2014, l’antropologa Vania Milani (Conservatrice del Museo delle Mummie) ha ricostruito sotto gli occhi del pubblico la suggestiva sepoltura di bambini rinvenuta tre anni fa, al tempo degli scavi. Si tratta di un’emozionante tomba di forma circolare, delimitata da pietre, al cui centro era una donna di circa trent’anni che aveva sul grembo due neonati con i propri vestitini. Tutt’intorno, come una corolla, erano deposti almeno 70 bambini. La sepoltura è stata ricostruita in modo filologico sulla base delle foto di scavo, dando modo al pubblico di apprezzare sia le complesse fasi della ricostruzione che le dinamiche di un’indagine archeologica.
In agosto l’archeologo della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, Donato Labate, e gli antropologi Vania Milani e Mirko Traversari hanno condotto una serie di visite guidate gratuite per approfondire la storia delle mummie, del territorio e dell’ambiente che le accoglie.  
Il 13 settembre 2014  la storica del tessuto Thessy Schoenholzer Nicols ha tenuto un incontro sul tema “L’importanza dell’ago”.
In previsione dell’inaugurazione del Museo delle Mummie, cittadini e turisti sono stati invitati a partecipare a una sorta di censimento/intervista su “La comunità, i suoi vestiti e le sue radici” per meglio capire l’importanza della cultura materiale nella trasmissione orale e nella narrazione. Chi lo desiderasse  ha potuto condividere ricordi o storie legate a un oggetto del passato che ha fatto parte della vita della propria famiglia: tessuti, vesti, abbigliamento intimo, accessori e vezzi di un tempo, oggetti di uso personale o oggetti di uso devozionale, foto, diari, racconti e documenti. L’antropologa Vania Milani, la storica del tessuto Thessy Schoenholzer Nicols e la restauratrice Ivana Micheletti hanno trascritto le storie dei partecipanti, fotografando i materiali portati dal pubblico e rilasciando un certificato di partecipazione. I racconti serviranno ad ampliare e ricostruire la storia della comunità delle mummie fino a tempi più vicini agli odierni e i dati raccolti confluiranno in una mostra che avrà come protagonista la comunità stessa.

 

La scoperta delle mummie di Roccapelago è una delle più straordinarie dell’Italia settentrionale. Nel gennaio 2011, durante i restauri della chiesa della Conversione di San Paolo, scoperchiato il soffitto della cripta era apparsa una piramide di corpi accatastati uno sull’altro, una montagna di ossa, pelle, tendini e capelli ancora avvolti in sacchi-sudari, con camice, calze, cuffie e piccoli oggetti d’uso quotidiano. Sull’altro lato della cripta, un circolo di pietre delimitava un'altra area sepolcrale destinata ai bambini, con i piccoli resti adagiati nello spazio interno a quel cerchio che pareva proteggerli come il grembo di una madre.

Dopo il grande successo delle mostre allestite nel 2012 e 2013 a Roccapelago (oltre 13500 visitatori) nell'autunno 2014 è iniziato l’allestimento definitivo del “Museo delle Mummie” che sarà inaugurato alla metà del 2015.
Nel frattempo sarà comunque aperta la cripta con la sua originale e suggestiva esposizione di una parte dei corpi rinvenuti negli scavi e per tutta l’estate una serie di eventi terranno desta l’attenzione dei visitatori su una scoperta archeologica che ha consentito di recuperare la storia, le abitudini, la religiosità e i vezzi di una comunità montata tra XVI e XVIII secolo.


Costo del biglietto: gratuito
Prenotazione:Facoltativa
Chiesa della Conversione di San Paolo
Città: Pievepelago
Provincia: MO
Telefono: 0536 71890
E-mail: roccapelago@gmail.com
Sito web: http://www.roccapelago.it/gli-scavi-della-chiesa.html

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