La struttura accoglie gli oggetti di arte sacra provenienti dal Capitolo della cattedrale di Ales e dalle parrocchie della diocesi.
Il criterio che ha ispirato l’ordine espositivo è quello di dare al visitatore, sia pure in modo sommario, la conoscenza della storia del territorio e della diocesi; esso vuole quindi essere un invito alla conoscenza della propria identità territoriale e alla diocesi.
La ricca collezione di argenti appartenuta ai vescovi e alla cattedrale di epoca compresa tra la metà del XVI alla fine del XX sec. testimoniano il gusto, gli influssi e le tecniche utilizzati dai maestri argentieri nella lavorazione di ostensori, croci, calici patene ecc.
La vasta collezione di paramenti quali: casule, piviali, cotte, ecc. rappresenta la varietà di tessuti pregiati finemente lavorati come damaschi sete, broccati ecc.
Le sculture lignee e pittoriche del XVII - XX sec. appartenenti alla diocesi non solo sono espressione di fede e di cristianità; ma anche di abilità artistica e genialità di maestranze locali.
Gli oggetti esposti sono documentati da un vasto repertorio appartenente all’archivio storico diocesano che si trova al primo piano dello stesso edificio. La gestione è curata dalla Diocesi di Ales – Terralba in collaborazione con la Memoria Storica.
L'orario indicato è velido nel periodo estivo; periodo invernale apre dalle 10,00 – 13,00 e dalle 15,00 – 18,00; è aperto inoltre tutti i giorni di festa compresi Natale e Pasqua.
L’archivio storico osserva invece i seguenti orari: lunedì dalle 9,00 alle 15,00 venerdì dalle 9,00 alle 19,00.
Dal 14 gennaio 2025 un mostra, organizzata in collaborazione con l'Associazione Archivio Storico Olivetti, che riprende la struttura della retrospettiva Design Process Olivetti 1908-1978, riallestendo un estratto dell’esposizione originale.
Dal 1° agosto 2024 al 16 febbraio 2025, presso il Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari (Roma) il Museo delle Civiltà presenta la mostra che racconta i linguaggi e le culture della tessitura in dialogo con le opere dell'artista.
Al Filatoio di Caraglio (CN) la mostra ripercorre l’opera di colui che è considerato, insieme a Cartier-Bresson, il padre fondatore della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada, fino al 23 febbraio 2025.